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Bonus 110%, le Poste offrono liquidità al posto del credito

Bonus 110%, le Poste offrono liquidità al posto del credito

Le Poste trasformano il credito in liquidità

Lo avevano annunciato e ora anche Poste Italiane si aggiunge al ventaglio di scelte a disposizione di chi deve effettuare la cessione del credito a seguito dei lavori di ristrutturazione edilizia compresi nel superbonus 110% e negli altri bonus.

A differenza di altri protagonisti della cessione, però, i dettagli dell’offerta sono estremamente generici e tutto è affidato al calcolo del simulatore disponibile, a partire da fine settembre, sul sito delle Poste. Il singolo cittadino o l’impresa che vuole conoscere la proposta dell’ente, non ha che da collegarsi e inserire la sua richiesta specifica in merito alla cessione totale o parziale del proprio credito d’imposta e alle annualità conseguenti, sarà il calcolatore a elaborare la richiesta e a fornire i dettagli della proposta, comprensiva della liquidità erogata. Tra le cose essenziali da sapere per valutare l’offerta c’è che il servizio di cessione del credito di Poste Italiane è riservato a tutte le imprese e i cittadini titolari di un conto BancoPosta, su cui sia attivo anche il servizio di internet banking, perciò è indispensabile - nel caso in cui si voglia procedere con Poste - diventare correntisti.

Si parte, in ogni caso, da una proposta di acquisto del 103% del credito, traducibile in 103 euro ogni 110 euro ceduti. Le variabili che possono modificare questa offerta economica dipendono tutte dalla quota di bonus e dall’annualità che si intende trasferire.

Per le imprese il servizio di cessione del credito di Poste Italiane è disponibile già dal 21 settembre, attraverso il canale online, ma solo dal 19 ottobre 2020 sarà attivato quello dedicato al superbonus 110%, da richiedere in via telematica o di persona, presso i 244 uffici postali della provincia di Bergamo. Oltre ad una proposta “su misura” del cliente, Poste ha lavorato anche a una procedura che alleggerisce i clienti dell’onere della documentazione, e che non prevede nessuna consegna di documentazione aggiuntiva. Chi accede al simulatore ha già tutte le caratteristiche per essere titolare di un credito di imposta da cedere, perciò gli interessati non dovranno presentare alcuna documentazione per istruire la pratica. Una volta stipulato, online o allo sportello, il contratto di cessione, il correntista che abbia maturato il credito fiscale, dovrà solo accedere alla piattaforma dell’Agenzia delle entrate e comunicare i dati della cessione, secondo le modalità previste dalla normativa di riferimento. La procedura sul sito dell’Agenzia delle entrate sarà disponibile a partire dal 15 ottobre 2020. A questo punto basterà cominciare la scelta di cedere il credito a Poste e, una volta ratificata dall’Agenzia delle Entrate, l’ente provvederà all’accredito sul conto corrente del beneficiario in un’unica soluzione.

Cessione del credito, le banche verso singoli e condomini

Ma nella partita del superbonus 110% entrano in gioco le banche. Dopo che l’Agenzia delle Entrate ha chiarito con una circolare in che modo possono gestire la cessione del credito, erano attese le linee guida degli istituti di credito per capire, concretamente, cosa bisogna fare e quali documenti occorre presentare. Le prime a rompere il ghiaccio sono state Intesa San Paolo e Unicredit, mentre le proposte di Bnl, Mps, Banco Popolare e Credit Agricole sono in arrivo, hanno già annunciato infatti di stare definendo le loro specifiche offerte.

Se ristrutturare è fattibile, infatti, molti si stanno chiedendo come far quadrare i conti e soprattutto come evitare sorprese. Per questo motivo le proposte diffuse dai due istituti bancari sono fondamentali per chiarire, nello specifico, le operazioni da svolgere, sia per i privati che per i condomini. Con il meccanismo del credito di imposta introdotto dal decreto Rilancio (trovate in allegato a questo articolo il testo integrale del provvedimento), infatti, il committente avrà la possibilità di richiedere lo sconto in fattura da parte dell’impresa, o in alternativa di cedere direttamente il credito di imposta alla banca. In verità anche l’impresa che esegue i lavori e che ha concesso al committente lo sconto in fattura, avrà la possibilità a sua volta di cedere il credito alla banca, ma di questa specifica parleremo successivamente.

In sostanza la banca si impegna ad acquistare dal condominio o persona fisica, i crediti fiscali che matureranno dalla realizzazione dei lavori previsti dalla legge. Il beneficiario, da parte sua, si impegna a destinare i proventi derivanti dalla cessione dei crediti all’estinzione o riduzione del finanziamento concesso.

La normativa prevede che i crediti fiscali possano essere ceduti sia a inizio lavori che successivamente, presentando il Sal, ovvero la certificazione dello stato di avanzamento lavori. In particolare il Sal non potrà essere presentato per più di due volte con, l’accortezza che il primo sia riferito ad almeno il primo 30% dell’intervento in corso.

Cessione del credito, la proposta di Intesa Sanpaolo

La proposta di Intesa San Paolo si suddivide in due punti principali: un finanziamento “ponte” con acquisto dei crediti d’imposta per privati e condomini e un accordo con la società di consulenza di Deloitte per la consulenza gratuita in tutte le fasi dell’intervento a disposizione del contribuente.

Il finanziamento “ponte” accompagna i clienti nell’esecuzione dei lavori, prevedendo la possibilità di avere la liquidità necessaria per avviare i lavori sul cantiere in attesa di beneficiare delle prime cessioni. La stessa liquidità potrà essere richiesta anche a lavori iniziati o con la chiusura del progetto.

Per Intesa San Paolo l’acquisto dei crediti d’imposta avverrà a un prezzo stabilito fin dal momento della stipula del contratto di cessione e mantenuto inalterato per tutta la durata effettiva dei lavori, restando valido per tutto il 2020 e il 2021. La banca si impegna ad acquistare il credito d’imposta eleggibile secondo due casistiche, una in caso di compensazione a cinque quote annuali e una nel caso in cui gli anni di compensazione siano dieci.

Con un credito d’imposta con compensazione in cinque quote annuali, l’acquisto da parte della banca avverrà a 102 euro per ogni 110 euro di credito di imposta, raggiungendo il 92,7% del valore nominale del credito. Per i crediti d’imposta con compensazione in dieci quote annuali, invece, saranno acquistati 80 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta, equivalente all’80% del valore nominale del credito.

Il pagamento - specifica Intesa - avverrà entro cinque giorni lavorativi successivi alla data in cui il credito risulterà nel cassetto fiscale della banca, senza alcun ulteriore onere. Nel caso in cui il cliente abbia beneficiato di un finanziamento “ponte”, il corrispettivo della cessione sarà utilizzato in tutto o in parte per il rimborso del finanziamento.

L’accordo con Deloitte, invece, prevede che l’agenzia fornisca gratuitamente ai clienti assistenza e consulenza per individuare la documentazione da produrre in ciascuna fase dei lavori, oltre al controllo progressivo dal punto di vista fiscale della documentazione. Deloitte si occuperà anche di rilasciare, se necessario, il “visto di conformità” che certifica il rispetto di tutte le attività amministrative richieste dalla normativa ed effettuare il trasferimento del credito d’imposta maturato dal cliente a Intesa Sanpaolo.

La proposta di Unicredit

La proposta Unicredit prevede l’acquisto di crediti fiscali e l’apertura di credito a scadenza per l’anticipo di contratti e fatture. Il prezzo di acquisto non fa distinzione tra quote annuali, ma fra persone fisiche e imprese. Persone fisiche e condomini, infatti, riceveranno 102 euro per ogni 110 euro di credito fiscale. Per i crediti fiscali non riferiti al superbonus, invece, il prezzo di acquisto è di 78 euro ogni 110. Con Unicredit il prezzo di acquisto potrebbe essere soggetto a cambiamenti nel tempo.

L’istituto bancario prova anche a ipotizzare uno scadenzario, per agevolare ai clienti la comprensione dei passaggi. Seguendo l’esempio proposto, se il primo settembre si è proceduti alla sottoscrizione dell’impegno a cedere i futuri crediti fiscali alla banca, il 30 novembre la cessione sarà già maturata in maniera corrispondente al raggiungimento di almeno il 30% dei lavori a cui corrisponde il versamento del relativo controvalore sul conto corrente dedicato del cliente. Il 15 gennaio al raggiungimento del 60% dei lavori, sarà corrisposto un nuovo versamento sul conto corrente che Unicredit apre gratuitamente e riserva a questa operazione. L’1 marzo, a fine lavori e a seguito dell’avvenuta validazione del rispetto di tutti i requisiti previsti dalla normativa, l’acquisto da parte della banca si completa e con esso il versamento del relativo controvalore sul conto corrente dedicato.

La banca inoltre potrà finanziare alle persone fisiche e ai condomini fino al 100% di liquidità necessaria per contratti e fatture a scadenza.

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